Terapia anticoagulante per la trombosi venosa splancnica


Mancano prove solide sulla gestione ottimale della trombosi venosa splancnica ( SVT ).
È stata condotta una meta-analisi per valutare l'efficacia e la sicurezza dell'anticoagulazione per trombosi venosa splancnica.
Sono state cercate coorti prospettiche o studi clinici randomizzati che includessero pazienti con trombosi venosa splancnica.

Sono stati inclusi 3 studi per un totale di 1.635 pazienti. L'85% dei pazienti aveva ricevuto anticoagulanti per una durata media di 316 giorni.

Complessivamente, i tassi di incidenza per tromboembolismo venoso ( VTE ) ricorrente, sanguinamento maggiore e mortalità sono stati 5.3 per 100 anni-paziente, 4.4 per 100 anni-paziente e 13.0 per 100 anni-paziente, rispettivamente.

I tassi di incidenza di tutti gli esiti sono stati più bassi durante l'anticoagulazione e più alti dopo l'interruzione del trattamento o quando l'anticoagulante non veniva somministrato.

Nell'analisi multivariata, il trattamento anticoagulante è sembrato essere associato a un minore rischio di recidiva di tromboembolismo venoso ( hazard ratio, HR=0.42 ), sanguinamento maggiore ( HR=0.47 ) e mortalità ( HR=0.23 ).

I risultati sono stati coerenti nei pazienti con cirrosi, tumori solidi, neoplasie mieloproliferative, trombosi venosa splancnica non-provocata e trombosi venosa splancnica associata a fattori di rischio non-maligni transitori o persistenti.

Nei pazienti con trombosi venosa splancnica, il rischio di recidiva di tromboembolismo venoso e sanguinamento maggiore è sostanziale.
Il trattamento anticoagulante è associato a un rischio ridotto di entrambi gli esiti. ( Xagena2022 )

Candeloro M et al, Blood Adv 2022; 6: 4516-4523

Emo2022 Farma2022



Indietro

Altri articoli


Non ci sono raccomandazioni basate sull'evidenza sul momento ottimale per iniziare ad assumere anticoagulanti orali non-antagonisti della vitamina K (...


Esistono dati limitati da studi clinici e raccomandazioni discrepanti sull'uso della terapia anticoagulante nei pazienti con fibrillazione atriale di età...


Non è chiaro quanti pazienti trattati con un anticoagulante orale diretto ( DOAC ) utilizzino in concomitanza Acido Acetilsalicilico (...


Uno studio ha indagato il rischio di demenza nei pazienti con fibrillazione atriale trattati con diversi anticoagulanti orali ( OAC...


Da una post-analisi ad hoc dei dati degli studi di registrazione non è emerso che Idelalisib aumenti il ​​rischio di...


I pazienti con malattia coronarica accertata o malattia delle arterie periferiche spesso hanno il diabete mellito. Questi pazienti sono ad...


I pazienti con fibrillazione atriale sottoposti a terapia anticoagulante orale dopo un ictus hanno un ridotto rischio di eventi tromboembolici...


Il riavvio della terapia anticoagulante orale dopo emorragia intracerebrale ( ICH ) è associato a esiti favorevoli. E’ stata condotta una...